Il settore turistico italiano registra una significativa crescita dei finanziamenti nel primo trimestre 2025. I crediti concessi alle imprese del comparto sono aumentati di circa il 20% rispetto allo stesso periodo del 2024, secondo l'Osservatorio Crif.
Nonostante la ripresa, il turismo mantiene livelli di rischio creditizio elevati. Il tasso di default delle società di capitali del settore ha raggiunto il 4% a dicembre 2024, in crescita di 0,3 punti percentuali rispetto a giugno.
Crescita superiore alla media nazionale
La crescita dei finanziamenti supera significativamente quella registrata dall'insieme delle società italiane, ferma all'8,6%. Questo incremento riflette sia le migliori condizioni di accesso al credito sia la vitalità di un comparto con prospettive positive per il 2025.
La dinamica delle erogazioni verso il settore beneficia delle condizioni creditizie migliorate rispetto al primo trimestre dell'anno scorso. Il comparto mostra vivacità dopo un 2024 considerato eccezionale in termini di crescita dei flussi turistici.
Le prospettive secondo Crif Ratings
«Il 2024 ha visto il proseguimento del percorso di crescita dei flussi turistici dopo il tracollo dovuto agli effetti negativi della pandemia, determinando un pieno ritorno alla normalita' per il comparto. Nonostante tale trend positivo, permangono fragilita' a livello settoriale che si sono tradotti a fine dello scorso anno in tassi di default elevati, anche in relazione alle evidenze nazionali. Le prospettive sull'evoluzione della rischiosita' del Turismo non possono non tener conto di un settore che sta mostrando segnali di dinamicita' che pero' si accompagnano a un contesto di forte incertezza a livello globale. Le attese per la fine del 2025 sono di ulteriore crescita dei tassi di default del settore, circa 0,5 punti percentuali rispetto al 2024, sebbene con un'intensita' meno marcata rispetto a quanto ci si attende a livello nazionale», ha commentato Luca D'Amico, ceo di Crif Ratings.
Fattori di criticità per il settore
Diversi elementi potrebbero influenzare negativamente le prospettive del comparto. Tra questi spiccano le difficoltà nel reperire personale qualificato e la necessità di riqualificare costantemente l'offerta turistica per mantenerla competitiva.
La capacità di spesa dei consumatori rimane sotto pressione costante, rappresentando un ulteriore fattore di attenzione per gli operatori del settore. L'incremento dei tassi di default previsto per fine 2025 dovrebbe tuttavia essere meno marcato rispetto alle attese nazionali.
Fonte AGI (www.agi.it)
Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.