Un imprenditore è stato vittima di un'estorsione con metodo mafioso a Torino. L'uomo ha subito minacce di morte rivolte anche alla sua famiglia, con l'esibizione di armi e richieste di denaro sempre più pressanti.
Le indagini hanno rivelato come l'indagato minacciasse di incendiare l'auto della vittima se non avesse restituito la somma prestata con gli interessi. L'estorsore aveva anche intimato all'imprenditore di vendere l'unico immobile di sua proprietà.
Legami con la 'ndrangheta emersi
Quando la vittima ha tentato di sottrarsi ai pagamenti o di dilazionarli, l'indagato ha rivelato che i soldi prestati provenivano da importanti esponenti della criminalità organizzata 'ndranghentista. L'uomo ha dichiarato di non potersi permettere di "sgarrare" trattandosi di "gente di peso e pericolosa", priva di scrupoli.
I militari sono riusciti a monitorare un episodio di scambio di denaro tra la vittima e l'indagato. L'estorsore è stato fermato e arrestato in flagranza di reato mentre riceveva una busta contenente denaro contante.
Sequestro di beni per 600mila euro
Il Nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino ha condotto ulteriori investigazioni per ricostruire il patrimonio illecitamente accumulato dall'indagato. Le indagini erano finalizzate a tracciare i proventi delle attività criminose dell'uomo.
Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torino ha disposto il sequestro preventivo su richiesta della Procura della Repubblica - DDA. Il provvedimento riconosce l'aggravante del metodo mafioso per i reati di usura, estorsione e rapina.
Patrimonio sotto sequestro
Il sequestro riguarda 600mila euro a titolo di introiti usurari oltre alle disponibilità su conti correnti e buoni postali. Sono stati sequestrati anche un compendio immobiliare e quattro veicoli di proprietà dell'indagato.
Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.
