Droni in Polonia: non cedere a Putin, aumentare aiuti Kiev

upday.com 3 godzin temu
Il Segretario Generale NATO Mark Rutte e il Comandante Supremo Alleato in Europa Generale Alexus G. Grynkewich durante la conferenza stampa sulla violazione dello spazio aereo polacco da parte di droni russi. (Immagine simbolica) (Photo by SIMON WOHLFAHRT/AFP via Getty Images) Getty Images

Diciannove droni russi armati hanno attraversato per centinaia di chilometri lo spazio aereo polacco, secondo quanto confermato da Il Fatto Quotidiano, Corriere della Sera e Il Sole 24 Ore. L'episodio rappresenta una provocazione deliberata del Cremlino piuttosto che un errore di navigazione, come confermano le analisi di intelligence occidentali.

I commentatori filo-putiniani hanno tentato di minimizzare l'accaduto, evocando passate accuse sbagliate ai russi. Ma la realtà è che questi velivoli lenti e guidati da operatori hanno violato deliberatamente il territorio di un Paese NATO.

Strategia della provocazione

La spiegazione più plausibile dietro questa mossa rischiosa è una provocazione calcolata, non un test delle difese occidentali. Putin autorizza gesti così dirompenti per ragioni strategiche legate alla guerra in Ucraina, dove i progressi territoriali russi degli ultimi dodici mesi sono stati minimi e pagati a prezzo altissimo.

Le sanzioni internazionali e lo sforzo bellico hanno devastato l'economia russa, come riporta Il Fatto Quotidiano. Le banche sono tecnicamente fallite per crediti inesigibili e sopravvivono solo grazie alla liquidità della Banca centrale, mentre le fabbriche utilizzano 30.000 lavoratori nordcoreani in condizioni di semi-schiavitù.

Pressione economica crescente

Gli attacchi ucraini alle raffinerie russe hanno ridotto la capacità di raffinazione del Paese di circa un quinto, secondo Il Fatto Quotidiano e Il Sole 24 Ore. Il colpo più devastante ha riguardato il terminal petrolifero di Primorsk vicino a San Pietroburgo, che gestisce 60 milioni di tonnellate di greggio annue per un valore di 15 miliardi di dollari.

Considerato che lo sforzo bellico costa almeno 25 miliardi l'anno, il danno è colossale. La situazione è aggravata dal calo del prezzo del petrolio sui mercati internazionali, che priva la Russia di risorse vitali.

Escalation nucleare controllata

Putin coltiva un'ossessione per le armi nucleari come asset supremo della Russia, pur non intendendo usarle in Ucraina. La sua strategia punta a creare situazioni di altissimo rischio nucleare senza arrivare all'impiego reale delle testate, per spingere l'Occidente verso negoziati favorevoli a Mosca.

Parallelamente, come riporta il Corriere della Sera, Putin sta supervisionando le grandi esercitazioni militari russo-bielorusse Zapad-2025 che coinvolgono 100.000 truppe e simulazioni di dispiegamento di armi nucleari. L'ambasciatore russo Paramonov ha inoltre avvertito l'Italia sui rischi del sostegno militare all'Ucraina, secondo Corriere della Sera e Il Sole 24 Ore.

Risposta occidentale necessaria

La strada giusta è duplice: non cedere alle provocazioni ma aumentare il sostegno a Kiev. Significa evitare risposte affrettate come l'invio di truppe in territorio ucraino, che darebbero a Putin il pretesto per alzare la posta, ma anche non concedere scorciatoie diplomatiche.

Il presidente Sergio Mattarella ha sempre ricordato che il sostegno all'Ucraina rappresenta un interesse nazionale italiano, perché il diritto internazionale è il fondamento del nostro benessere. Come ha avvertito di recente: «Siamo sull'orlo del baratro», un richiamo alla lucidità necessaria per non cedere al ricatto nucleare.

Fonti utilizzate: "AGI", "Il Fatto Quotidiano", "Corriere della Sera", "Il Sole 24 Ore"

Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.

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